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OCM 2023: in ritardo la programmazione, preoccupazione degli operatori vitivinicoli

L’allungamento dei tempi di approvazione della misura Ocm promozione 2022-2023 per il vino italiano nei Paesi terzi è motivo di preoccupazione. Questa misura prevede finanziamenti e contributi ai produttori, ma la sua data di approvazione è stata spostata al 21 giugno. Nel frattempo, il competitore francese ha già emesso il bando quasi due mesi fa e ha tutto il tempo per organizzare i programmi che inizieranno il prossimo 16 ottobre.

La questione è stata affrontata dall’Unione Italiana Vini (UIV) durante il Consiglio Nazionale tenutosi presso l’Azienda Bellavista a Erbusco (Bs). Durante l’incontro, si è discusso anche della situazione di stallo riguardante la produzione e la commercializzazione dei prodotti dealcolati in Italia, nonostante l’approvazione dell’Unione Europea e le ripetute sollecitazioni dell’associazione al Ministero dell’Agricoltura.

Per l’UIV, questi due ostacoli sono ancora più pesanti considerando il brusco rallentamento dei mercati internazionali registrato nei primi mesi dell’anno. Il presidente dell’UIV, Lamberto Frescobaldi, ha sottolineato che le istituzioni incoraggiano ulteriori crescita per superare la leadership mondiale del mercato del vino da parte della Francia, ma i ritardi delle amministrazioni generano uno svantaggio competitivo. Questo è particolarmente problematico in un periodo di forte incertezza e con livelli di giacenze ben oltre la soglia di sicurezza in diverse aree strategiche del Paese.

L’analisi di mercato presentata durante il Consiglio ha aumentato le preoccupazioni degli imprenditori. Secondo l’Osservatorio UIV, ad aprile le giacenze hanno registrato un aumento del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nonostante una campagna di produzione in calo dell’1%. Le scorte delle Denominazioni di Origine Protetta (DOP) hanno segnato un aumento del 9%. Questa situazione sta iniziando ad avere un impatto sui prezzi all’ingrosso, con la Germania che acquista a basso costo. Le vendite all’estero nel primo trimestre, compresi gli spumanti, sono in forte rallentamento nelle principali piazze extracomunitarie, interrompendo una crescita che durava da anni.

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